Noi pensiamo, invece, la politica come “arte di vivere la cosa pubblica”, come «cura dell’ordinato vivere civile in vista di uno scopo comune essenziale»: un’arte che coinvolge tutta la società nel curare lo svolgersi e il progredire della propria vita a tutela e promozione del bene dei vari soggetti sociali, individuali e collettivi, con l’obiettivo di fondo del bene comune. La politica è proprio «l’arte del bene comune»; il suo esercizio comporta la ragionevole distribuzione di compiti nelle diverse funzioni, compresa naturalmente la funzione del governare ai vari livelli, legiferando e amministrando.
E i cittadini hanno da svolgere la funzione, non meno essenziale, dell’osservare le leggi e vivere le istituzioni, anche operando per modificarle, sempre con serietà civica. Da loro si attende il “plebiscito di ogni giorno”, il rinnovo quotidiano del patto sociale [...] con esso è la polis a fiorire, e gli stessi poteri pubblici vengono affiancati e stimolati all’arte del buon governo
Tommaso Sorgi, La città dell’uomo. L’agire e pensare politico di Chiara Lubich, Nuova Umanità XXII (2000/5) 131, 551-601.