Testimoni

Alcune tracce della vita e dell’impegno di alcuni attori di una politica per l’unità, che hanno lasciato al Mppu il loro incancellabile contributo.

Domenico Mangano

Quando vi impegnate per la pace, o in favore dei poveri, voi fate politica. Politica deriva da polis, una comunità che si amministra come se fosse una famiglia, in cui io vivo e contribuisco al suo funzionamento. Così sarà nella polis, dove i miei comportamenti produrranno l’armonia piuttosto che la confusione. Se mi comporterò con le cose pubbliche come mi comporterei con le mie, creerò armonia […] Aderire alla politica è dunque diventare pienamente cittadini. E contribuire a trasmettere anche a tanti altri questa determinazione: come? Non solo amando le cose materiali della mia città – gli alberi, la scuola, la strada – ma amando le persone che vi vivono […] Tutte queste persone sono la polis: sono tutte candidate a formare una comunità.

Tommaso Sorgi

Noi pensiamo, invece, la politica come “arte di vivere la cosa pubblica”, come «cura dell’ordinato vivere civile in vista di uno scopo comune essenziale»: un’arte che coinvolge tutta la società nel curare lo svolgersi e il progredire della propria vita a tutela e promozione del bene dei vari soggetti sociali, individuali e collettivi, con l’obiettivo di fondo del bene comune. La politica è proprio «l’arte del bene comune»; il suo esercizio comporta la ragionevole distribuzione di compiti nelle diverse funzioni, compresa naturalmente la funzione del governare ai vari livelli, legiferando e amministrando. E i cittadini hanno da svolgere la funzione, non meno essenziale, dell’osservare le leggi e vivere le istituzioni, anche operando per modificarle, sempre con serietà civica. Da loro si attende il “plebiscito di ogni giorno”, il rinnovo quotidiano del patto sociale […] con esso è la polis a fiorire, e gli stessi poteri pubblici vengono affiancati e stimolati all’arte del buon governo

Igino Giordani

La politica è fatta per il popolo e non il popolo per la politica. Essa è un mezzo, non è un fine. Prima la morale, prima l’uomo, prima la collettività, poi il partito, poi le tavole del programma, poi le teorie di governo. La politica è – nel più dignitoso senso cristiano – una ancella, e non deve diventare padrona: non farsi abuso, né dominio e neppure dogma. Qui è la sua funzione e la sua dignità: d’essere servizio sociale, carità in atto: la prima forma della carità di patria