Un impegno condiviso per contribuire a costruire una casa per i popoli della terra più giusta e fraterna..
Il Movimento Politico per l’Unità (MPPU) è una rete internazionale di politici, cittadini, diplomatici, funzionari impegnati a vari livelli, amministratori, accademici, ricercatori, giovani interessati ai temi della politica, di ispirazione e partiti diversi, laboratorio di lavoro politico comune tra quanti desiderano rispondere, a livello personale e collettivo, alle grandi questioni che attraversano oggi l’umanità, riconoscendo nella fraternità universale il contenuto e il metodo specifico del proprio impegno politico.
Nasce nel 1996 e si sviluppa in risposta alle crisi democratiche che attraversano molti Paesi. Oggi è costituito in Europa, nell’America Latina, in Africa, e si va costituendo in Asia, in Medio Oriente, in America del Nord.
Propone pensiero e innovazione politica, advocacy e cooperazione con istituzioni nazionali e internazionali, percorsi di formazione di giovani e attori politici e processi di cooperazione tra popoli, città, istituzioni, stati, per la promozione e la cura dei beni comuni e del bene comune
Ispira la sua azione alle idealità e all’esperienza del Movimento dei Focolari.
Dal 2020 il MPPU si configura come dipartimento politico dell’Associazione Internazionale New Humanity, ONG che gode dello status consultivo generale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) ed è partner ufficiale di UNESCO. Il Mppu coordina il proprio piano strategico con le finalità e le attività espresse negli articoli 2 e 3 del suo Statuto
STORIA
Nel ’96 Chiara Lubich ha l’idea di rilanciare, in un movimento mondiale, tutte le esperienze fatte fino ad allora in vista di una nuova responsabilità verso la costruzione della storia locale e globale e vi spende la parola stessa del suo carisma: lo chiama “Movimento politico per l’unità”
ell’occasione del conferimento della cittadinanza onoraria da parte della Città di Pompei, avvenuta il 30 aprile 1996, Chiara incontra sindaci ,amministratori, parlamentari, persone impegnate in politica a diversi livelli e in partiti diversi. E’ particolarmente colpita dalla diversità delle posizioni politiche rappresentate dalle persone che sono convenute ad ascoltarla ed avverte che questo pluralismo è il contesto giusto per sviluppare un pensiero e una pratica politica che scaturiscano dalla cultura dell’ascolto e del dialogo, caratteristica del suo Ideale dell’unità e del Movimento dei Focolari, che fin dai primi tempi aveva coinvolto anche il mondo della politica.
Ecco allora che, il 2 maggio, subito convoca a Napoli i suoi più stretti collaboratori in questo campo, tra i quali Tommaso Sorgi e Lucia Fronza Crepaz, i responsabili del Movimento Umanità Nuova, Mariele e Pino Quartana, tutti gli impegnati in politica della comunità napoletana per affidare loro quello che sarà il Movimento Politico per l’Unità ma che lei, Chiara, quel giorno chiama semplicemente con il nome del suo Ideale: Movimento per l’unità.
La politica a livello locale e internazionale è oggi sottoposta a tensioni enormi, provocate da questioni globali, spesso inedite. Al contempo il mondo è sempre più interdipendente ed esprime una nuova coscienza della dignità e dei diritti dei singoli e dei popoli. E, come spesso accade nella storia, proprio in questi complessi scenari, di fronte a grandi sfide, maturano ovunque nuove idee, nuove visioni, nuove prospettive.
Così accadde anche per quelle prime idee fiorite sulle macerie del secondo conflitto mondiale, quando Chiara Lubich 1) intuì possibile e iniziò a promuovere l’amore scambievole tra i popoli, introducendo una luce nel buio del tragico ‘900.
Da questo ideale di unità 2) – che guarda l’agire politico come l’amore degli amori” 3) e che, negli anni, ha raccolto in un progetto comune i sogni personali e sociali e ha sollecitato molti a spendersi per l’umanità – è sorto il Movimento politico per l’unità, laboratorio internazionale di innovazione politica.
PER APPROFONDIRE
«Lo scopo specifico del Movimento dell’Unità, a cui partecipano militanti nei più diversi partiti, è questo: aiutare ed aiutarsi ad essere prima di tutto persone che, nella fraternità, credono nei valori profondi, eterni dell’uomo e poi si muovono nell’azione politica. Non si tratta quindi di un nuovo partito; né si vuol confondere religione e politica, come è avvenuto e avviene per gli integralismi di cristiani e anche di non cristiani. Si propone solo e si testimonia uno stile di vita che permetta alla politica di raggiungere nel miglior modo il suo fine: il bene comune nell’unità del corpo sociale». (C. Lubich, Per una politica di comunione, Palazzo San Macuto, Camera dei Deputati, Roma, 15 dicembre 2000, in “Nuova Umanità” 134 (2001), p.215 ).